Per Aurora – volume terzo – Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
CAPITOLO SECONDO
Il risveglio è a volte imbarazzante per i tanti enigmi nei quali era rimasto imbrigliato durante la sonnolenza.
Mi rendo conto di quanto sia assurda l’ambizione di regalarmi, volontariamente, un’atroce ossessione, eppure, nessun oblio mi tenta.
Il comodo abbandono di una risalita in ascensore si annulla di fronte alla vorticosa bellezza della scala acchiocciolata.
Voglio il mio.
Aspro e bollente.
Che sia il mio.
Gli architetti della vita non hanno predisposto ermetismi sufficienti ad impedire le fughe della mia fantasia.
Resterà negra e ribelle, piuttosto che conformarsi ai candori delle false fattrici di misteri.
Ai comodi abbandoni (2)
Ai comodi abbandoni
di sbalzi
in ascensore,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate.
Voglio la mia.
Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.
Voglio la mia
aspra e bollente.
Per assurde ambizioni
invento
atroci ossessioni:
orridi
oscuri
oblii.
Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.
I veri architetti della vita
dileggiano
con antichi ermetismi,
o corde
o grotte
o celle.
Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia.
Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.
Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.
Io sono acqua, ovverosia, il risultato di un fatto: ossigeno e idrogeno s’incontrano in una scarica elettrica.
L’uomo, la donna, idem.
A volte mi chiedo come mi comporterei, e quali scelte effettuerei, nella improbabile eventualità che un magnifico marchingegno scientifico biologico elettronico spaziale sfavillante (sfavillante è sì fuorviante ma attinente), sconvolgente e dissacrante, insomma iper moderno globalizzato (l’attrezzo di una estrema concezione della vita, il pomo del nuovo peccato originale, il sogno di ogni folle ricercatore artista autista di viaggi impossibili madre di flotte frignanti magnifici regnanti e scomodi accattoni utili servi e pavidi legionari…), rendesse possibile la retro metempsicosi.
Poter scegliere, prima di dissociare i contorti meccanismi molecolari che mi governano, in quale “X” già vissuto volermi riprodurre per proseguirne le abitudini e sopportarne i difetti. Un cane, una pietra, un uomo?
Ai comodi abbandoni (1)
Ai comodi abbandoni
di sbalzanti ascensori,
vorticose bellezze
di scale acchiocciolate
Voglio la mia.
Per assurde ambizioni
m’invento atroci ossessioni:
orridi
oscuri oblii.
Voglio la mia
aspra e bollente.
Dalle false fattrici di misteri
insufficienti compromessi,
o principi
o Caini.
Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle.
I veri architetti della vita
dileggiano
con i loro antichi ermetismi,
o corde o grotte o celle.
Voglio la mia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia
Imbrigliati da enigmi
di torpori,
risvegli imbarazzanti
osteggiano.
Voglio la mia fantasia
aspra e bollente
negra e ribelle,
che sia la mia,
in fuga solitaria.
Ma non scherziamo!
È già tanto se l’ippocampo non risulta inserito nella lista dei protetti, a guisa (che sciccheria “a guisa”) dei pentiti pluri extra super assassini.
I pipistrelli ci sono riusciti.
Forse con qualche raccomandazione, oppure, com’è documentato nell’archivio storico della mia immaginazione, con larvate minacce di penetrazioni notturne nelle quiete stanze dei rampanti animalisti ambientalisti autonomisti assolutisti accreditati difensori di tutto quanto esiste, fu, esistette, fu stato, è.
Un pipistrello in cambio di cento zanzare sarebbe un affare?
Nelle cities (plurale di city: città!) dagli immensi stadi di benessere malessere ossessi o sessi o calci nelle palle, sollecitati sbirri dondolano chiappe bucate per soldi e per potere.
Si sbaglia chi crede che ogni violenza è vincente, “così o come” un dito nel culo, ma non è per nulla certa la sacrale conquista da parte di ogni desolata pietà.
Ma non scherziamo!
Giulio era un uomo d’onore o di onore?
Ne farò una poesia.
Le guardie notturne
Le guardie notturne
attaccano all’alba
la chiave alla bacheca,
i nostri giornali
il prode ed il bislacco.
Ma non scherziamo!
Attacco all’alba
Gl’ippocampi sguazzano
in ogni polla
al pari di pesci,
i nostri Giulio Generale
tra i baci dei prudenti.
Ma non scherziamo!
Attacco all’alba
con sciami di zanzare.
Ossessi dondolanti
per soldi e fra poteri
bucano chiappe cittadine,
i nostri uccelli neri
ronfanti animalisti.
Ma non scherziamo!
Attacco all’alba
con sciami di zanzare
per la sacrale conquista.
A Roma si scopre il
bianco alla finestra
sbaglia chi crede,
a Cuba
il rosso nella cella.
Ma non scherziamo!
Attacco all’alba
con sciami di zanzare
per la sacrale conquista
della vostra libertà.
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Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA
Dedica – Brevi commenti amichevoli
Only you
Only you
Così o come
Parte Prima
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO SECONDO
CAPITOLO TERZO
CAPITOLO QUARTO
CAPITOLO QUINTO
CAPITOLO SESTO
Così o come
Parte seconda
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO SECONDO
Parte Terza
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO SECONDO
CAPITOLO FINALE
Only you 2
Only you 2
La sesta firma
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO SECONDO
CAPITOLO TERZO
CAPITOLO QUARTO
CAPITOLO QUINTO
CAPITOLO SESTO
CAPITOLO FINALE
Poesia sporca
Poesia sporca
Per Aurora vol-3 di Bruno Mancini – TESTO COMPLETO IN LETTURA LIBERA
Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
ACQUISTA Per Aurora – volume terzo – Vetrina LULU
seconda edizione
ID 29y6wr
ISBN 9781471074813
Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7481-3
Versione 2 | ID 29y6wr
Creato: 26 ago 2022
Modificato: 27 ago 2022
Libro, 135 Pagine
Libro stampato: A5 (148 x 210 mm), Standard Bianco e nero, 60# Bianco, Libro a copertina morbida, Lucido Copertina
Prezzo di vendita: EUR 14.00
Titolo PER AURORA volume terzo
Sottotitolo Alla ricerca di belle storie d’amore
Autore Bruno Mancini
ISBN 978-1-4710-7481-3
Marchio editoriale Lulu.com
Edizione arricchita
Tutti i diritti riservati – Licenza di copyright standard
Titolare del copyright Bruno Mancini
Anno del copyright 2022
Per Aurora vol-3
Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
Descrizione
Alla telefonata di Gilda seguì lo sferragliante rumore del chiavistello divenuto rugginoso per essere rimasto a lungo inutilizzato.
Geltrude, entrando con la cautela e la discrezione di chi non deve disturbare:
-«Dotto’ già sveglio?
Come mai?
State bene?»
-«Sì. Tutto a posto.
Tu sei mai stata sola?»
-«Dotto’ per stare soli, bisogna essere soli.
Io non sono mai stata niente, figuriamoci se mi potevo permettere il lusso di essere sola.
Stare sola?
La solitudine!
Voi ve la potete permettere.
Io no.»
Tabella dei contenuti
Per Aurora vol-3
Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
Per Bruno Mancini: brevi commenti amichevoli.
“Percorso di memoria o ricerca di spazi temporali virtuali?”
“Il continuo intersecarsi di livelli di identità con ipotesi e incarnazioni simboliche…”
“…sembrano accarezzare un sogno lontano, una speranza che non sarà mai certezza, un miraggio di felicità che si perde oltre l’orizzonte illusorio di fragili esistenze.”
“…a volte lirismo crepuscolare, intriso di soffusa malinconia, di struggente tristezza.”
“Opera interessante per i contenuti e le tematiche affrontate, nonché per i valori estetici…”
“… seria preparazione, corredata da rimarchevole fantasia.”
“… lavoro meditato, armonioso di buon afflato poetico.”
“… sincero, elegante, sempre aderente al soggettivismo letterario del particolare momento che attraversiamo.”
“Non racconto né romanzo, più che risolverli lascia aperti molti quesiti anche sul piano puramente tecnico linguistico.”
“Una prosa lacerata e sfuggente…”
“Le aperture liriche, più che segnare il passo dell’emozionalità, offrono un ulteriore invito a perdersi nei labirinti della parola scritta…”
“Quasi poesia cruda, percuote e carezza, giovane e antica…”
“Lavoro intenso, vissuto nella profondità della sua composizione, fatta di toni e di immagini…”
“Una voce nuova che chiama ad ascoltarla ed a giudicarla senza inibizioni, come liberamente essa è sviluppata.”
“Troverete un urlo e un soffio di amore, un vuoto, immersi nella forza e nella malinconia di chi comprende che…”
Per Aurora volume terzo
seconda edizione
Racconti
Così o come
La sesta firma
Per Aurora volume terzo
QUANDO UNO SQUILLO
Capitolo primo
Per Aurora volume terzo – Così o come – AUDIO LIBRO Mencarini
Avevo da poco terminato di scrivere le pagine che avete letto, e mi accingevo ad un primo approccio con il capitolo cinque ancora vuoto quando uno squillo, dallo strano sapore di mandorle o nocciole tostate e zucchero nasprato, fece sobbalzare, non solo il segnale d’avviso del mio videotelefono, non solo i pesciolini rossi nella boccia trasparente casualmente aderente all’appoggio rumoroso e traballante (per loro fu quasi un terre-mare-aria moto secondo la teoria fisica della propagazione delle onde nei liquidi), non solo gli occhiali sul mio naso per il repentino movimento della testa, e la bionda schiuma di birra commerciale versata distrattamente nel bicchiere arrotondato a forma di bocca di vulcano spento, e poi la lunga scia di fogli sparpagliati sovrapposti disordinati in equilibri provvisori ed instabili, e la cenere della sigaretta che stringevo tra i denti per il tiro tiraccio tirone tiretto finale, ma, se volessi dire tutta la verità, dovrei aggiungere particolari perfino sulla rottura sobbalzo sballottamento scatenamento giramento girotondo di… parti basse del mio ventre, mentre, invece, mi voglio limitare ad affermare che quello squillo, la cui provenienza avevo identificato sul minuscolo schermo tecnologico luminoso, creava un potente sbarramento per ogni via di fuga della mia solitudine notturna.
Cercavo di distrarmi, quantunque l’aggeggio continuasse a vibrare, squillare, tormentare i pesciolini rossi, con un forte odore di odissea nello spazio intriso di sfumature all’incenso e vino cotto tanto invadente che, insinuandosi nei lobi auricolari, attraversava incudini e martelli per biforcarsi maleficamente (i miei amici Indiani chiamavano l’uomo bianco lingua biforcuta) tra una papilla gustativa spugnata di birra popolare ed un pigmento olfattivo catramato nicotinizzato bruciacchiato.
Ero stanco, avevo martoriato mortificato martellato per ore lo strumento della mia incapacità, della mia disperazione, del mio sublime aver voluto: il sassofono tenore di marca Orsi ed ancia selezionata in faticosi esperimenti.
Ero suonato, per l’accesso intermittente ininterrotto intenso alla cassetta caverna cassaforte caveau del grosso stipone stipato nell’angolo dietro la porta della cucina: silenzioso bianco latte frigorifero custode delle mie birre popolari.
Ero nel panico per mancanza di appigli appoggi appelli, apriti Sesamo, a chi mi rivolgo, aprimi Sesamo aprimi uno spiraglio speranza abbaglio, per la matita spuntata nell’ultima riga.
E lui suonava!
Mi correggo.
Correggo la frase plebea.
E lui suonava, significa che un lui, quindi un individuo di sesso maschile usava uno strumento adatto a produrre piacevoli onde sonore ecc, in vero io volevo dire che lui, il telefono, esso, continuava ad emettere vibrazioni sgradevoli sgradite sgraziate, grazie.
Lui, esso, squillava, e la curiosità, onde scoprirne il motivo, sculettava per sedurre indurre il pigro indolente rotore del mio sistema ad attivare…
PER AURORA VOLUME TERZO
PRIMA EDIZIONE
Per Aurora
Volume Terzo>Paperback – 7 May 2009 Amazon
Per Aurora volume terzo – Pagina 161 – Risultati da Google Libri
Per Aurora volume terzo – Così o come – AUDIOLIBRO Mencarini
Così o come Parte Prima CAPITOLO SECONDO
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